venerdì 30 settembre 2011

Domani sarà una splendida giornata di sole in tutta la Penisola.

mercoledì 28 settembre 2011

2 ottobre 2011: notiamo l'enormità e la robustezza del vasto dominio anticiclonico che ospiterà una bolla calda su gran parte d'Europa, con massimi barici tra Germania, Olanda e Danimarca.






Anomalie delle temperature nel periodo compreso dal 1° giugno al 31 agosto: l'anomalia complessiva è stata di +0.83°C rispetto alla norma del periodo 1971-2000. Dati a cura di ISAC-CNR.

Anomalie delle precipitazioni dal 1° giugno al 31 agosto: prevalgono le colorazioni arancioni e rosse, che rappresentano le aree dove le precipitazioni sono state inferiori alla norma di oltre il 50-75%. Di fatto l'estate 2011 si può dividere in due tronconi principali: il primo comprende giugno e luglio, caratterizzati da un contesto molto altalenante ed a tratti un po' fresco per la stagione, mentre il secondo riguarda il solo agosto, un mese che ha fatto di tutto per salvare un'estate che sembrava malata ed ormai compromessa. L'ultimo mese estivo è stato infatti quasi di continuo caldo e soprattutto molto secco per lo schiacciante predominio dell'alta pressione africana, compensando così quelle situazioni piovose non comuni che si erano vissute in precedenza, soprattutto nel cuore di luglio. Una forte differenza ha quindi caratterizzato questi due spezzoni dell'estate, ma siamo qui per informarvi di quello che è risultato essere il bilancio finale, ovvero una media sull'Italia di tutto il trimestre dal 1° giugno al 31 agosto. Secondo i dati CNR, l'estate è stata nel complesso più calda di 0.83°C, anche se con scenari un po' diversi fra le zone del Paese: le anomalie di caldo più marcate hanno riguardato parte delle regioni centrali e la Romagna, ove localmente gli scarti positivi hanno raggiunto anche 1.5°C, mentre tra Sicilia, Bassa Calabria ed estremo Nord-Ovest si sono avute medie molto prossime a quelle medie riferite al periodo trentennale fra il 1971 ed il 2000. Stando a questi dati, quella del 2011 rientra comunque fra le 20 estati più calde dal 1800 ad oggi: l'andamento a due facce visto per le temperature riguarda anche le precipitazioni, che non sono mancate in qualche frangente a giugno e luglio, a seguito dei contributi d'aria fresca ed instabile oceanica. Poi è seguito un agosto molto secco quasi per tutti ed il bilancio complessivo dell'estate vede un -19% di piogge rispetto alla norma. L'area più secca in assoluto è risultata la Sicilia, in quanto saltata anche dalle fasi instabili della prima parte della stagione. Al contrario, sempre facendo riferimento all'intero periodo estivo, le precipitazioni superiori alla norma hanno riguardato le regioni centro-meridionali adriatiche, la Sardegna nord-occidentale e le Alpi occidentali, queste ultime spesso soggette a frequenti ondate temporalesche dovute al contrasto fra masse d'aria molto distinte. Se si considerasse il prolungamento settembrino, si potrebbe certo parlare di estate molto tardiva, ma che alla fine ha fatto sentire il suo peso.

Domani permarrà un po' di instabilità tra il sud della Calabria, la Sicilia e le aree interne della Sardegna.

sabato 24 settembre 2011

Pack Artico in ripresa, ma ancora in grave deficit.

Raggiunto il minimo, ora la banchisa ricresce - La minima estensione dei ghiacci artici è stata raggiunta il 16 Settembre scorso, pari a circa 4.17 milioni di km quadrati. Un valore davvero basso, se si considera che la media della minima estensione degli ultimi 30 anni si attesta sui 6.29 milioni di km quadrati; valore ancora più pessimistico a fronte di una media ventennale 1979-2000 di 6.71 milioni di km quadrati: è evidente come negli ultimi anni abbiamo perso per strada vaste porzioni di banchisa artica ( tutta un'altra storia invece per l'Antartico ). Le analisi satellitari evidenziano per quest'anno uno spessore dei ghiacci particolarmente basso e una certa dispersione degli stessi, con poca coesione, questo nonostante pattern barici più favorevoli al manteninemento dei ghiacci al contrario di quanto successe 2007, quando una rapida fusione fu favorita proprio da persistenti condizioni anticicloniche e clima mite. Ora la banchisa ha ripreso il processo di crescita, facendo un certo balzo in avanti subito dopo il raggiungimento del minimo e raggiungendo poco oltre i 4.6 milioni di km quadrati. Ad ogni modo siamo ancora in grave deficit rispetto alla media, con un ammanco di oltre 2 milioni di km quadrati. Come si evince nell'immagine allegata, vi sono ammanchi un pò tutto attorno al Circolo Polare Artico, ma in particolare sul Mare di Beaufort e sul Mar di Siberia orientale. Come già sottolineato in un precedente articolo, la sofferenza della banchisa artica potrebbe tramutarsi in sofferenza del Vortice Polare, con conseguente agevolazione delle incursioni fredde invernali verso le basse latitudini.

Domani si assisterà ad un peggioramento meteo nelle regioni Centro Meridionali e nelle Isole.