venerdì 31 dicembre 2010

ore 00Z del 3 gennaio: l'invadenza dell'anticiclone atlantico potrebbe attutire gli effetti dell'ingresso freddo veso l'Italia.

Capodanno porterà qualche altra pioggia nelle Isole e sulla Calabria. Al Centro nuvolosità irregolare, mentre al Nord resisterà l'Alta Pressione.

martedì 28 dicembre 2010

Mappa gfs 30 dicembre: si noti la fragilità barica sull'Italia, con abbozzo di bassa pressione mediterranea.


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Calotte polare in deficit, artico in grave ritardo.


Il primo mese dell'inverno boreale 2010-2011 è trascorso sulla falsa riga del precedente: il pack artico continua a crescere molto lentamente, tale da essere paragonabile all'andamento che dovrebbe avere in Aprile quando l'estensione risulta massima. La calotta polare antartica invece gode di discreta salute anche se negli ultimi giorni, complice l'importante fusione avvenuta sul Mare di Ross, l'estensione risulta leggermente sottomedia. Ma vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo e quali sono le prospettive.
Per quanto riguarda il Polo Nord la situazione risulta ad oggi disastrosa, 1 milione e duecentomila chilometri quadrati il ritardo dalla media di riferimento, con una estensione ad oggi peggiore persino di quella del 2007 Ne risulta il primo posto nella speciale classifica degli anni con superficie glaciale minima, con 11 milioni 580 mila chilometri quadrati, distante bel 500 mila unità dal precedente record negativo, datato 2008. Una situazione per niente invidiabile dunque, figlia delle frequenti risalite di aria calda dalle latitudini meridionali verso il circolo polare artico che da circa due mesi interessano Mar di Bering, Mar di Baffin, Mar dei Chukchi e Mar di Beaufort. Il vortice polare del nord emisfero risulta infatti molto disturbato dall'inizio dell'autunno con le avvezioni di aria calda meridiana ad incunearsi in sede canadese e siberiana ove il pack risulta molto sottile e in netto ritardo. Si pensi che mai al 25 Dicembre l'estensione della banchisa era stata inferiore ai 12 milioni di chilometri quadrati.
Va certamente meglio sull'emisfero australe, ove la ritirata stagionale (siamo nel primo mese estivo) dei ghiacci verso il Polo sta avvenendo con ritmi canonici. L'estensione del pack ad oggi risulta comunque leggermente sotto media (circa 200 mila chilometri quadrati di anomalia) mentre solo pochi giorni fa si mostrava più estesa della normale di riferimento. Un potente anticiclone stazionario sulla Baia di Ross ha favorito infatti la fusione del ghiaccio marino lungo le coste del Continente Antartico mentre verso Nord il ghiaccio è ancora presente.
Ma cosa succederà nei prossimi mesi? Secondo il mio parere nei prossimi mesi la situazione dell'artico dovrebbe migliorare notevolmente. Il vortice polare, sebbene previsto ancora molto disturbato, è previsto in rinforzo, favorendo la formazione di ghiaccio sulle superfici marine Canadesi. Sarà tuttavia una crescita effimera. Il ghiaccio a fine inverno risulterà molto meno spesso e fragile e potremmo dunque assistere ad una annata estiva veramente tragica.

L'Alta Pressione reggerà anche nei prossimi giorni, determinando condizioni invernali.

sabato 25 dicembre 2010

Un promontorio subtropicale ci proteggerà negli ultimi giorni dell'anno.

Santo Stefano dal tempo incerto, piuttosto freddo al Centro Nord con possibili nevicate. Altri rovesci al Sud e in Sicilia.


Santo Stefano che offrirà? Al Centro Nord farà freddo. I venti si disporranno da N/NE e potranno risultare forti nelle zone adriatiche. Nelle prime ore del mattino cadrà qualche altro fiocco di neve sul Basso Piemonte e in Emilia. Prevediamo qualche nevicata anche nelle Marche e in Toscana, ancora a quota collinari o localmente sino in prossimità delle zone pianeggianti marchigiane. Nel corse del giorno la tendenza è verso un miglioramento in Toscana, Lazio e Umbria, protette dai venti di Grecale dalla dorsale appenninica.
Più a Sud si avrà una spiccata instabilità e nelle prime ore del giorno si avrà una maggiore fenomenologia nei versanti tirrenici per via dei venti di Libeccio. Libeccio destinato ad attenuarsi col passare delle ore, salvo in Sicilia, ove peraltro proseguiranno rovesci sparsi. In Sardegna arriverà il freddo e le precipitazioni, anche se deboli e intermittenti, potranno assumere carattere nevoso attorno ai 600/700 m.

venerdì 24 dicembre 2010

ore 18Z del 25 dicembre: si nota molto chiaramente il fiume d'aria molto fredda discendere dal Baltico e dalla Scandinava.

Per Natale tempo variabile. Maggiori precipitazioni sul Triveneto e nelle regioni tirreniche.


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La giornata Natalizia vedrà prevalere condizioni di spiccata variabilità sul Triveneto e nelle regioni del versante Tirrenico. Si avranno delle piogge nelle Venezie, in Campania, Basilicata e sul nord della Calabria. La neve interesserà i rilievi alpini sui 1300/1400 m di quota. Attenzione, perché in serata la quota calerà repentinamente a cominciare dalle creste confinali e il limite giungerà attorno ai 500 m. In serata nevicherà anche sulle colline dell'Appennino settentrionale, mentre in Piemonte comincerà a fioccare nel Cuneese e sull'Astigiano. Nel corso della notte possibili nevicate nelle pianure della Lombardia occidentale e dell'Emilia.
Nelle ore serali tempo in peggioramento anche nelle Marche e quota neve in rapido calo verso i 500 m.

mercoledì 22 dicembre 2010

Pack Artico: estensione peggiore del 2007


Un sguardo all'attuale stato attuale del Pack Artico ci rileva una estensione decisamente bassa, anche peggiore del già pessimo 2007.

Di fatto questi ultimi giorni di Dicembre hanno messo a dura prova la banchisa artica, a causa di pesanti ingerenze anticicloniche in sede polare, con conseguente risalita di aria più mite dalla fascia subtropicale ( meccanismo che ha favorito le pesanti incursioni gelide sull'Europa ). Tale situazione sinottica, palesata anche da un indice AO decisamente basso, ha rallentato notevolmente la ricrescita del Pack Artico negli ultimi giorni, se non quasi del tutto bloccata.

Di fatto l'estensione attuale è tornata ad essere peggiore del 2007, con un ammanco di circa 500.000km quadrati, rimanendo ovviamente ben al di sotto della media 1979-2000, con un deficit di quasi 1 milione e 500.000km quadrati.

La ricrescita del Pack Artico dovrebbe comunque per fortuna subire una nuova accelerazione nei prossimi giorni, grazie ad un ricompattamento del vortice polare atteso per i prossimi giorni.

ore 12Z del 25 dicembre: depressione sui Balcani e perno secondario sul Mar Ligure, mentre accorre una massa d'aria fredda da nord.

Domani forte ondata di maltempo al Nord e nelle regioni del versante tirrenico, Sardegna compresa. Altrove vivace variabilità e fenomeni sparsi.