martedì 30 novembre 2010
lunedì 29 novembre 2010
Artico: -1.1mln, meglio il polo sud a +400mln di km di pack.
Per quanto riguarda il Polo Nord la situazione non è delle migliori, 1 milione e centomila chilometri quadrati il ritardo dalla media di riferimento, con una estensione ad oggi seconda solo al 2006 nella speciale classifica degli anni con superficie glaciale minima. Una situazione per niente invidiabile dunque, figlia delle frequenti irruzioni si aria calda dalle latitudini meridionali verso il circolo polare artico che da un mese a questa parte interessano Mar di Bering, Mar di Baffin, Mar dei Chukchi e Mar di Beaufort. Il vortice polare del nord emisfero risulta infatti molto disturbato dall'inizio dell'autunno, nonostante la Niña in atto dovrebbe favorirne la compattezza, con le avvezioni di aria calda meridiana ad incunearsi in sede canadese e siberiana. Ne è una misura eloquente l'Artic Oscillation, mediamente neutra con picchi fortemente negativi, come l'ultimo davvero degno di nota occorso qualche giorno fa.
Va certamente meglio sull'emisfero australe, ove la ritirata stagionale dei ghiacci verso il Polo sta avvenendo con esteremo ritardo e lentezza. L'estensione del pack ad oggi risulta infatti 400 mila chilometri quadrati superiori alla media di riferimento, bilanciando quasi la metà della perdita del sistema glaciale marino del globo. Osservando gli andamenti stagionali degli ultimi anni credo che si sia raggiunto un nuovo equilibrio sui due poli, dopo il recente periodo in cui la terra di è riscladata di circa 1°C. A fronte di questo aumento è evidente come la calotta glaciale artica abbia preso ad oscillare attorno ad un valore medio, inferiore alla media storica, con anomalie quasi nulle in inverno e molto negative in estate; d'altro canto quella antartica risulta sempre o quasi sempre più estesa del normale grazie ai più frequenti venti freddi che si spingono verso Nord mentre lo spessore, secondo le ultime ricerche, starebbe diminuendo, come descrive il meteorologo Manuel Mazzoleni.
domenica 28 novembre 2010
METEO LUNEDI 29 NOVEMBRE
NORD OVEST
Tempo: in temporaneo miglioramento. Inizialmente prevalenti schiarite, seguirà un nuovo aumento della nuvolosità. Visibilità: buona. Venti: deboli. Temperatura: stabile la massima, in lieve rialzo la minima.
NORD EST
Tempo: in miglioramento. A prevalere saranno le schiarite e i parziali residui annuvolamenti non recheranno fenomeni. Visibilità: buona. Venti: deboli. Temperatura: stabile la massima, in lieve rialzo la minima.
CENTRO TIRRENICO
Tempo: prevalenti spazi di sereno, intervallati dal transito di nubi medio alte nella seconda fase giornaliera. Visibilità: ottima. Venti: al mattino saranno forti occidentali, ma poi si indeboliranno rapidamente divenendo deboli variabili. Temperatura: in ulteriore lieve rialzo.
CENTRO ADRIATICO
Tempo: sarà discreto, salvo il transito di più o meno dense stratificazioni. Visibilità: ottima. Venti: al mattino saranno forti occidentali, ma poi si indeboliranno rapidamente divenendo deboli variabili. Temperatura: in ulteriore leggero aumento.
SUD
Tempo: parziali innocui annuvolamenti si alterneranno a lunghi momenti di sole. Visibilità: ottima. Venti: al mattino saranno forti occidentali, ma poi si indeboliranno rapidamente divenendo deboli variabili. Temperatura: in ulteriore ripresa.
ISOLE
Tempo: variabile, tendenza verso un nuovo aumento della nuvolosità durante le ore serali. Possibili piovaschi sulla Sardegna orientale. Visibilità: ottima. Venti: la prima parte del giorno vedrà insistere correnti occidentali. Dal pomeriggio si orienteranno da SE, rafforzando. Temperatura: in ulteriore leggero aumento.
MARI
da mossi a localmente molto mossi. Anche agitati i mari circostanti le due Isole.
sabato 27 novembre 2010
venerdì 26 novembre 2010
giovedì 25 novembre 2010
martedì 23 novembre 2010
lunedì 22 novembre 2010
domenica 21 novembre 2010
sabato 20 novembre 2010
venerdì 19 novembre 2010
L'inverno sul Continente Europeo potrebbe proseguire la falsariga di quello dell'anno scorso: proiezioni di grande freddo
Resta molto fredda la previsione per l'inverno 2010/2011 sulla base delle ultime indicazioni provenienti dal modello NASA: ribadiamo come sempre massima prudenza, in quanto si tratta di previsioni a carattere sperimentale, anche se questo modello ha dimostrato comunque di presentare una buona attendibilità nel fornire queste linee di tendenza su base trimestrale.
Ma vediamo quali sono i principali tratti caratterizzanti che si possono ricavare dall'ultima uscita del modello: partiamo naturalmente dalle temperature, che si presenteranno più basse della norma su gran parte dell'Europa. Il cuore dell'azione gelida potrebbe andare a collocarsi sul comparto baltico-scandinavo e sulla parte occidentale della Russia Europea, ove verrebbero convogliati i nuclei gelidi di un Vortice Polare assai debole alle latitudini dove si colloca la sua sede naturale
Anche l'Italia risentirebbe in maniera efficace dell'influenza fredda, con temperature che si presenterebbero su tutto il territorio, in ambito trimestrale, fra i -1 ed i -1,5°C al di sotto della norma. L'Europa, con parte del Canada, risulterebbe fra i territori dove le temperature invernali presenterebbero le maggiori anomalie dal punto di vista del freddo.
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