martedì 28 dicembre 2010

Calotte polare in deficit, artico in grave ritardo.


Il primo mese dell'inverno boreale 2010-2011 è trascorso sulla falsa riga del precedente: il pack artico continua a crescere molto lentamente, tale da essere paragonabile all'andamento che dovrebbe avere in Aprile quando l'estensione risulta massima. La calotta polare antartica invece gode di discreta salute anche se negli ultimi giorni, complice l'importante fusione avvenuta sul Mare di Ross, l'estensione risulta leggermente sottomedia. Ma vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo e quali sono le prospettive.
Per quanto riguarda il Polo Nord la situazione risulta ad oggi disastrosa, 1 milione e duecentomila chilometri quadrati il ritardo dalla media di riferimento, con una estensione ad oggi peggiore persino di quella del 2007 Ne risulta il primo posto nella speciale classifica degli anni con superficie glaciale minima, con 11 milioni 580 mila chilometri quadrati, distante bel 500 mila unità dal precedente record negativo, datato 2008. Una situazione per niente invidiabile dunque, figlia delle frequenti risalite di aria calda dalle latitudini meridionali verso il circolo polare artico che da circa due mesi interessano Mar di Bering, Mar di Baffin, Mar dei Chukchi e Mar di Beaufort. Il vortice polare del nord emisfero risulta infatti molto disturbato dall'inizio dell'autunno con le avvezioni di aria calda meridiana ad incunearsi in sede canadese e siberiana ove il pack risulta molto sottile e in netto ritardo. Si pensi che mai al 25 Dicembre l'estensione della banchisa era stata inferiore ai 12 milioni di chilometri quadrati.
Va certamente meglio sull'emisfero australe, ove la ritirata stagionale (siamo nel primo mese estivo) dei ghiacci verso il Polo sta avvenendo con ritmi canonici. L'estensione del pack ad oggi risulta comunque leggermente sotto media (circa 200 mila chilometri quadrati di anomalia) mentre solo pochi giorni fa si mostrava più estesa della normale di riferimento. Un potente anticiclone stazionario sulla Baia di Ross ha favorito infatti la fusione del ghiaccio marino lungo le coste del Continente Antartico mentre verso Nord il ghiaccio è ancora presente.
Ma cosa succederà nei prossimi mesi? Secondo il mio parere nei prossimi mesi la situazione dell'artico dovrebbe migliorare notevolmente. Il vortice polare, sebbene previsto ancora molto disturbato, è previsto in rinforzo, favorendo la formazione di ghiaccio sulle superfici marine Canadesi. Sarà tuttavia una crescita effimera. Il ghiaccio a fine inverno risulterà molto meno spesso e fragile e potremmo dunque assistere ad una annata estiva veramente tragica.

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