sabato 16 luglio 2011

Andamento della parte occidentale del fronte d'interconvergenza tropicale, che nella prima decade di luglio è sceso sotto la norma.


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Linea di interconvergenza tropicale più bassa della norma: "l'Africano" avrà meno cartucce per assediare troppo il Mediterraneo. Nella prima decade di luglio si è verificato un brusco rallentamento della progressione stagionale verso nord dell'ITCZ. A differenza di quanto visto nella seconda parte di giugno, la linea dell'ITF (fronte d'interconverfenza tropicale) è così scesa al di sotto della posizione climatologia, in modo marcato per quanto concerne la parte occidentale del Continente Africano. La posizione dell'ITF in questo determinato settore influisce sugli scenari climatologici per quanto concerne il comparto euro-mediterraneo: quando si porta più a nord dei livelli climatologici le risalite anticicloniche sub-tropicali hanno maggiore sostegno per risalire ed insistere in modo duraturo alle nostre latitudini.
In questa prima parte di luglio si è comunque verificata una possente onda di calore nord-africana, più che altro innescata dal contestuale sprofondamento di una saccatura atlantica fra la Penisola Iberica ed il Marocco. Il recente episodio caldo rientra quindi nei canoni normali per il periodo e poco ha avuto a che fare con il collocamento, in realtà più basso della norma, della linea d'interconvergenza tropicale: se ne è avuta una prova con il rapido dissolvimento della bolla calda anticiclonica, non appena la saccatura ha rotto gli indugi traslando ad oriente. L'assenza di anticicloni roventi ben radicati è quindi una caratteristica sempre più consolidata di questa stagione, anche se poi qualche breve fiammata di gran caldo va sempre messa in preventivo.
Quest'abbassamento del fronte (si tratta dei livelli più bassi dell'ultimo decennio dopo il 2002 ed il 2009) va a limitare le possibilità di invasioni anticicloniche nord-africane relativamente durature e di questo se ne avrà una chiara dimostrazione nei prossimi 7-10 giorni: il fronte atlantico seguirà rotte relativamente basse arrivando ad influire in modo abbastanza significativo sulle vicende meteo alle latitudini mediterranee, dove il ruolo dell'anticiclone africano sarà relegato decisamente ai margini. Il periodo clou dell'estate trascorrerà così in tono un po' più dimesso, ma d'altronde anche le proiezioni stagionali anticipate parlavano chiaro: difficilmente avremmo assistito ad un'estate con eccessi di caldo duraturo, ma era più facile ipotizzare un tipo di stagione "old-style".
Ben altra cosa sono state d'altronde le stagioni estive del recente passato che avevano visto grandi e persistenti avanzamenti di questo parametro: fra tutte possiamo citare il 2003 ed il 2007, dove si ricordano persistenti e frequenti vampate di calore generate dalle massicce risalite del promontorio anticiclonico sub-tropicale. In tutte queste stagioni era sempre stato il mese di luglio a rappresentare uno snodo decisivo, con i massimi di ITCZ che volavano sopra la norma determinando poi il solleone ed il clima spesso rovente per lunghi periodi, proprio fra luglio ed agosto. Si tratta dell'ennesimo indizio che l'estate 2011, nel complesso, non dovrebbe farci penare troppo, salvo sorprese.

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