lunedì 4 luglio 2011

Nel grafico troviamo le previsioni ensemble in area El Niño 3.5 del CFC.


L'ultima Niña, di intensità notevole, ha appena concluso il suo ciclo.
Le conseguenze sul clima globale sono state importanti ma non eclatanti: le temperature troposferiche del pianeta sono scese moderatamente sia per le misurazioni satellitari che per quelle effettuate sulla superficie terrestre. Molti prestigiosi modelli proponevano solo qualche settimana fa una modesta fase di ENSO (El Niño Southern Oscillation) neutra o al massimo lievemente positiva per il periodo autunnale e invernale.

E invece ecco che il modello del NOAA, il CFC, cambia radicalmente le sue previsione ensemble e indica per la prossima stagione fredda nuove condizioni favorevoli al ritorno della Niña. Come possiamo infatti osservare nel primo grafico, prodotto dal CFC, nel prossimo inverno la media delle anomalie in area El Niño 3.4 scenderebbe a circa -1°C: tipiche condizioni di Niña moderata.
Ovviamente si tratta solo di proiezioni. Ma se si dovessero mostrare corrette, il pianeta andrebbe incontro ad una nuova fase di raffreddamento, dalle caratteristiche ancora tutte da valutare. Sappiamo già che ormai da circa dieci anni le temperature del Global Warming non crescono più: si è infatti entrati in una fase di plateau su livelli alti ma stabili. Una nuova Niña a distanza cronologica così vicina alla precedente avrebbe di certo effetti importanti sulle temperature troposferiche.
In conclusione vi sono diversi segnali che lasciano pensare che nel corso del prossimo semestre freddo si possano ripresentare condizioni favorevoli alla formazione di una nuova Niña. Ora ciò sarebbe in sintonia colla nuova fase dominata da ENSO negativa che sarebbe iniziata da qualche anno. Non dimentichiamo che la PDO (Pacifical Decadal Oscillation) è già da tempo virata alla fase negativa, mentre la AMO (Atlantic Multidecadal Oscillation) sembra avere già toccato i suoi massimi e quindi sia in procinto di iniziare la sua discesa.

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