sabato 11 febbraio 2012

Artico: Gennaio nero, il 4° più basso

É stato un Gennaio poco incoraggiante per il ghiaccio marino artico. La sua estensione media a Gennaio è stata di circa 13,73 milioni di chilometri quadrati, ovvero la quarta più bassa dal 1979 e ben 1.10 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media di riferimento 1979-2000. Come per Dicembre, l'estensione del ghiaccio è stata inferiore rispetto al normale sul versante atlantico dell'Artico, in particolare nel Mare di Barents. Tuttavia, dall'altra parte della regione artica, l'estensione del ghiaccio nel Mare di Bering è stata molto superiore alla media, raggiungendo il secondo valore più alto da quando si effettuano le misurazioni. Il tasso di crescita è stato il più lento dal 1979 e secondo gli studiosi la causa è da attribuire alla persistenza di venti meridioni ed occidentali nel Mare di Barents, a temperature oltre le medie del periodo e venti sfavorevoli nel mare di Okhotsk. Nel complesso, l'Artico ha guadagnato 765.000 chilometri quadrati, un valore di circa 545.000 chilometri quadrati inferiore al tasso di crescita medio. Rispetto ai precedenti anni il Gennaio 2012 è stato il 4 più basso in termini di estensione ed è dal 2005 che Gennaio chiude con valori inferiori ai 14 milioni di chilometri quadrati. Da novembre sino alla prima parte di Gennaio, l'Arctic Oscillation (AO) era in una fase positiva e favoriva condizioni di caldo negli Stati Uniti e in Europa, e clima freddo in Artico. Dalla seconda metà del mese, l'AO ha invertito la sua fase, favorendo la discesca di gelide masse d'aria alle medie latitudini, con freddo record in gran parte d'Europa. L'oscillazione artica influisce anche su come si muove il ghiaccio marino nell'Artico, che può influenzare la quantità di ghiaccio che si scioglierà nei mesi estivi. Nel mese di dicembre, quando l'AO era nella sua fase positiva, il ghiaccio fluiva dalla Siberia verso il Nord America, e anche dal sud della regione artica attraverso la Stretto di Fram. Una situazione che favoriva la formazione di ghiaccio giovane, il più vulnerabile allo scioglimento estivo. Da metà gennaio, quando l'AO è passata alla sua fase negativa, la circolazione tende a conservare il ghiaccio nell'Oceano Artico, portando ad un rafforzamento del ghiaccio vecchio e quindi ad una maggiore resistenza della banchisa alla scioglimento estivo.
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